Il dilemma del cambiamento

15.04.2020

Quante volte il desiderio di cambiamento, pur se percepito come autentico, vitale, costruttivo, si è arenato nelle paludi della quotidianità?

Scopriamo un possibile motivo.
La nostra mente tende a ciò che è abituale, evocativo di prevedibilità, protettivo verso ciò che è inatteso, sconosciuto. Stare all'interno di esperienze costanti e ripetitive offre la possibilità di percepire sicurezza, l'illusione di un controllo "sto affrontando ciò che già conosco". Talvolta questa modalità eccede e si rimane in situazioni che fanno star male, che feriscono, che danno frustrazione. Inconsapevolmente si crea una trappola "resto nella situazione negativa perché la conosco, perché so come è fatta, so come mi fa stare. Cambiare mi spaventa, non ho garanzie di come starò".
E così ci si costruisce una gabbia dentro la quale restare.
Come riuscire ad immaginarsi sicuri e sereni in uno scenario sconosciuto?

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